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Tema centrale della mostra e' l'immagine del tempo, piu' precisamente alcune specifiche ipotesi di percezione e visualizzazione del tempo che affondano le proprie radici nella complessita' dei rapporti tra scienza, arte, poesia e filosofia.
Daniela Bertol fa riferimento alle geometrie concettuali dell'astronomia, al cielo come fonte di luce, alla terra come zona di transito tra chiarita' e ombra e come cassa di risonanza delle trasformazioni che l'espandersi e lo spegnersi dei raggi solari evidenzia nel tempo e nello spazio.
L'attenzione si focalizza sulle metamorfosi della luce naturale, che istante dopo istante si modifica e cambia l'apparenza delle cose e le suggestioni dei luoghi, immagine del passare del tempo e del suo ciclico ritornare, qualita' degli oggetti e dell'ambiente.
La formalizzazione di Daniela Bertol su questi fenomeni esprime la tensione ad identificare il paesaggio con un evento della natura e, nello stesso tempo, ad individuare proprio nell'effetto visivo e nella dimensione simbolica di tale evento il modello primario di una misurazione ancestrale del tempo, quasi una sua resa tangibile quanto inafferrabile, identificabile con il carattere conferito al luogo dalla complessita' delle variazioni della luce e dell'ombra nelle varie ore del giorno e nell'arco delle stagioni.
Attraverso il linguaggio multimediale di fotografie e video, negli ambienti della Calcografia si apriranno gli scenari cosmici del sistema di costellazioni della volta celeste, le geometrie solari dei solstizi, e le immagini degli assi temporali visualizzati dai raggi del sole che attraversano le strutture minimal di Sunrise Trellis, un'opera di Land art che incornicia il sorgere del sole durante gli equinozi.
Una mostra importante, che dal panorama internazionale coglie una molteplicita' di suggestioni e le rielabora secondo una visione originale e carica di metafore. A monte di questo lavoro di Daniela Bertol si colloca infatti l'esperienza della Land art, la riflessione sulle forme della percezione del tempo e dello spazio, sul filo di una serie di riferimenti al denso tessuto della tradizione della pittura di paesaggio e alle modalita' del particolare riversamento dell'idea di natura nella cultura visiva contemporanea.
Silvia Bordini
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